domenica 5 agosto 2007

Famiglia Vernagallo:origini

L’antichissima famiglia de’ LEI che da lunga stagione aveva trasferito in Pisa il suo domicilio, essendosi molto aumentata eseguì il costume di altre dividendosi in varie, che furono dette consorterie. Ne vennero allora i Buttari, i Galli, i Lancia, i del Turchio, ed i Vernagalli. Quest’ultima consorteria de’LEI si mantenne presso la comunità pisana con decoro, finchè non si estinse nel secolo XVII. ( sermone dell’Arcivescovo Visconti in lode di suor Elisabetta ). Sussisteva anche un suo ramo secondario, che per le vicende dei tempi nel secolo XV emigrò dalla patria pisana in Sicilia ove possedette il Baronaggio di Sparacia e delle Diese. A questo ramo appartenne il Beato Donmenico Vernagallo, il quale nacque nell’anno 1180.

DOMENICO VERNAGALLO
Lo splendore del suo parentato e le buone prerogative che ne adornavano lo spirito promettevano a Domenico l’assegnazione di onorifici impieghi qualora egli avesse voluto indirizzarsi per quel sentiero che altri, della sua agnizione, percorsero. Ma, giusto estimatore delle cose, considerò come vana e transitoria la gloria del mondo e si propose di andare in cerca di quella gloria reale e perenne che si acquista col dedicarsi assolutamente al servizio divino. Affrontò con determinazione la nobilissima scuola della virtù, frequentando il Monastero di S.Michele in Borgo, eretto dal pisano Beato Bono Camaldolese, e dove un drappello di uomini professavano alla perfezione gli evangelici consigli ed ivi indossò le monacali divise. Quando Domenico non fù più contento delle continue orazioni, vigilie ed astinenze, secondo la regola di San Benedetto, né di cingere ai fianchi un ferreo cerchio,né della cura delle parrocchiali obbligazioni, diede vita ad un edificio grandemente utile alla sua città e suo distretto. Consapevole che dal funesto effetto del peccato di origine gli uomini sono proclivi al male e, poichè si procreavano figli illegittimi i quali erano soggetti ai pericoli della vita temporale ed eterna, mosso a compassione verso questi innocenti figli della colpa, eresse lo Spedale dei Trovatelli nel 1218 con la dote di lire 200 per il vitto ed il vestiario degli infanti esposti e con la dote di lire 60 per le nutrici. Per volontà del Domenico fondatore presiedeva l’Istituzione col titolo di Governatore e Procuratore un uomo probo dell’età non minore di anni 45 che doveva essere eletto dagli Anziani della Repubblica Pisana ed approvato dall’Arcivescovo, e dipendeva dall’amministrazione dell’Abbate di S. Michele. Così facendo diede vita al primo e nuovo esercizio della carità verso gli orfani. Domenico Vernagallo morì il 20/04/1219.
L’eminente santità per cui rifulse nel corso della sua vita mortale, e l’immensa gloria che in premio delle sue virtù gode in Cielo, fù attestata da Dio con segnalati prodigi. Sin dalla sua morte Domenico ebbe culto ecclesiastico esplicato in varie forme col titolo di Beato e di Santo sia negli atti pubblici sia dagli scrittori sia dalla voce universale del popolo. Il suo corpo è stato sempre venerato nella Chiesa di San Michele, riposto sotto l’altare maggiore, come tuttora si può vedere.

Ludovico Vernagallo
18/06/1528-14/12/1563


Questo spot vuole ricordare Ludovico Vernagallo che, nel famoso caso della Baronessa di Carini, nella memoria popolare, ha un posto di secondo piano pur essendo il protagonista maschile della vicenda vittima anche lui del sentimento dell’amore e di una cultura che in quella società ed a quei tempi consentiva, se necessario, l’intervento risolutore e riparatore giustificando il modo sbrigativo e cruento, ancor più se operato da personaggi dal potere politico-sociale immenso.
Ludovico Vernagallo amante di Laura Lanza, figlio di Don Alvaro Vernagallo, nobile palermitano di origine pisana, spiccava per bellezza,allegria, simpatia e cultura tra la giovane nobiltà palermitana.Con i fratelli ed i numerosi cugini, ( figli del fratello di suo padre, anche lui di nome Ludovico), rappresentava il riferimento più in vista per l’animazione delle feste che si svolgevano a Palermo nelle ville e nei palazzi dei nobili. Lo sfarzo della corte Vicereale spagnola di Palermo, agevolava, quegli incontri e quelle usanze. Le famiglie Lanza, La Grua e Vernagallo ( queste ultime imparentate tra loro), quasi sempre erano presenti a quei raduni mondani. Ludovico Vernagallo accudiva alla coltivazione della canna da zucchero, attività industriale che la sua famiglia gestiva in società con Vincenzo II° La Grua in due feudi nelle terre di Carini. ( uno quello di Dain Asturi a Paterna e l’altro di Mezzo alla Grazia). Altra attività della famiglia Vernagallo che coinvolgeva il Ludovico era quella di tenere banco. L’industria dello zucchero, lo portava ad essere spesso nel territorio di Carini ed a frequentare con una certa libertà di azione il Castello La Grua. La frequentazione di Ludovico e Laura iniziata ancora adolescenti, interrotta dal matrimonio imposto di Donna Laura con il principe Vincenzo II° la Grua aveva, certamente fatto sorgere un sentimento puro di amore ricambiato che, probabilmente, divenne intesa amorosa nel 1558. L’amore tra Ludovico e Laura si consumò intenso e travolgente, soprattutto se si considerano i rischi a cui si andava incontro a quei tempi. Una donna sposata poteva essere uccisa dal marito, per legge, senza che questi rispondesse alla giustizia. Ludovico, estromesso dalla volontà genitoriale della Famiglia Lanza dal rapporto coniugale, coltivò sempre il sentimento dell’amore verso Donna Laura e, quando se ne presentò la situazione, divenne passione ricambiata, inseguita con forza e coraggio sostenuta con gioia da una inconscia imprudenza che lo porterà alla morte tragica e violenta avvenuta il 4 Dicembre 1563 nel Castello di Carini.

Famiglia Vernagallo ( Banchieri ) di origine pisana giunge a Palermo con Don Mariano che sposa Donna Giulia Cosenza nel 1504 dalla quale ebbe due figli Ludovico ed Alvaro.
LUDOVICO sposò Donna Elisabetta La Grua dalla quale ebbe 9 figli: Mariano II°, Giuseppe, Vincenzo, Ettore, Alvaro, Maria, Giulia,Caterina.
ALVARO sposò in prime nozze Donna Laurea dalla quale ebbe cinque figli: Ludovico, Ermilio, Fulvia, Giulia, Placida

3 commenti:

Ellaguru ha detto...

ciao
perché , all'inizio, c'é scritto che Ludovico Vernagallo é morto il 14.12.1563 ed , alla fine, c'é scritto che muore, col Laura Lanza ,il 4.12.1563: si tratta di un errore? avevo letto che morirono entrambi lo stesso giorno...

Unknown ha detto...

Salve, abbiamo l’intera genealogia dei Vernagallo? Nello specifico dopo i 9 figli di Ludovico e i 5 di Alvaro quali altri dati ci sono?

Unknown ha detto...

Nessuno parla di cosa fecero i vernagallo dopo la.omicidio di Ludovico. Nessuna vendetta